CISTI DEL POLSO E DELLA MANO
Le cisti o gangli sono le neoformazioni benigne più comuni del corpo umano.
Non sono in grado di trasformarsi in tumori maligni e in moltissimi casi sono innocue.
Si possono presentare in diverse posizioni ma più frequentemente si localizzano sul dorso del polso in corrispondenza dell’articolazione tra avambraccio e mano.
Queste cisti sono piene di liquido e possono crescere rapidamente oppure scomparire per diverso tempo e poi ripresentarsi ancora magari cambiando forma.
A volte la cisti è dolorosa e limita la funzionalità del polso, altre volte è solo fastidiosa o esteticamente inaccettabile.
Il rapporto tra donne colpite da questa patologia e uomini è di 2:1 con un picco di incidenza tra i 20 – 40 anni.
Le cisti interessano prevalentemente soggetti con attività di lavoro manuali ad alta richiesta funzionale (restauratori, operai, sportivi, etc.).
DIAGNOSI
La diagnosi è essenzialmente clinica e viene effettuata dallo specialista mediante la palpazione di una tumefazione di circa
1-2 cm. di consistenza gelatinosa e parzialmente mobile su piani sottostanti che determina dolore alla digitopressione ed in
alcuni casi varia di dimensione durante i movimenti articolari.
Sarà necessario comunque eseguire un esame ecografico pre operatorio che confermi la diagnosi e la natura della cisti.
CURA
Nelle fasi iniziali in cui la sintomatologia è lieve e la tumefazione di piccole dimensioni, lo specialista potrebbe optare per un
trattamento conservativo (Farmaci antinfiammatori, Tutori, Riposo funzionale con astensione da attività manuali,
Crioterapia locale, FKT).
INTERVENTO
In caso di insuccesso del trattamento conservativo e/o di aumento di volume della tumefazione con impotenza funzionale è
necessario l’intervento chirurgico di asportazione.
L’intervento viene eseguito in regime ambulatoriale mediante anestesia locale o locoregionale ed ha una durata molto breve
di circa 10-15 minuti.
Consiste nella asportazione della cisti e nella riparazione dell’eventuale comunicazione con l’articolazione (onde evitare possibili,
seppur rare, recidive).
La ripresa funzionale è precoce e la dimissione avviene 2/3 ore circa dopo l’intervento.
Il post-operatorio non prevede l’utilizzo di tutori né di apparecchi gessati.